In vero, seppure io sappia chi sono stato chi sono e chi saro’, il tempo unico senza morte che attraverso rende grottesca l’idea stessa della trasformazione. E dunque mi domando cosa voglia dire che un tempo fui. Qualsiasi cosa fui.
Io indossai. Ecco, indossai. Abiti maschere parentele. Cariche pubbliche e cappelli da neve. Se amai non so dirlo, poiche’ dell’amore quel che si dice e’ che finisce o sia infinito. Ebbene mi strussi per amori defunti, in passato. Amori che durarono il per sempre degli umani. Non finirono. Mi vennero solo a noia. La noia divenne tedio, il tedio languore. E poi svanirono, in bocca ai giorni identici, tutti i tratti fermi nei ricordi.
E cosi’ chi puo’ dire cosa fui se fui e se amai? Posso amare solo cio’ che non esiste, cio’ che ancora deve nascere. Perche’ solo li’ ripongo la speranza che un alito nuovo mi avvolga il mento e mi rinfreschi il naso. Amo, no, anelo cio’ che non e’. E mi nutro dei vostri vizi. In particolare, del vizio di aver paura di non essere piu’. Del vizio inconsapevole che vi fa marcire: Voi temete che spezzare il tempo possa farvi smettere di gioire. Quando invece io so, pur ignorando chi fui chi sono e chi saro’, come tutto cio’ che vale lo stare al mondo, sia soggetto al ciclo che inizia dall’alba e si chiude al tramonto.
C. ha detto:
Si desidera sempre ciò che non è, ciò che non è ancora. Poi quando arriva, con ogni probabilità, prima o poi verrà a noia. Un ciclo di inizio e di fine continua, anche del desiderio stesso.
alpexex ha detto:
la natura del desiderio mi sfugge ancora… 🙂
C. ha detto:
Anelare è desiderare … Cosa o chi? Chissà …
alpexex ha detto:
non mi fare troppe domande o faccio rispondere Cassandra….
Nicoletta Ceolin ha detto:
“Posso amare solo cio’ che non esiste, cio’ che ancora deve nascere”
perchè trasformazione è vita
alpexex ha detto:
quindi senza morte… non c’e’ vita?
nicolettaceolin ha detto:
io penso che il concetto di morte sia prettamente della cultura umana (è diverso a seconda delle culture) e per noi sia la morte dell’individuo…esiste nel mondo biologico l’individualità? Se si e rifiutiamo d’essere antropocentrici, la dobbiamo attribuire ad ogni forma vivente…che comunque è in trasformazione continua…anche quello che chiamiamo inanimato è in traformazione…
forse il morire dovrebbe far parte dell’istinto di sopravvivenza…
alpexex ha detto:
🙂 splendida chiusa. grazie.
C. ha detto:
Credo che sia già così. L’una senza l’altra non esiste. Non c’è morte senza istinto di sopravvivenza e viceversa. E questo non riguarda solo l’uomo. C’è una lotta continua x la sopravvivenza. Il concetto di trasformazione è insito nel processo vita-morte.
tenshiko ha detto:
Forse la morte fa parte del ciclo, ma proprio perché un ciclo non chiude. O se chiude è anche il punto in cui si riparte! Chissà.
alpexex ha detto:
mi gira la testa 🙂